Lucistorie, romantic robot e monili
Vi serve una bacchetta, ma non avete tempo di fare un salto a Diagon Alley? Non ha avuto la pretesa di essere un maestro al pari di Olivander o Gregorovitch, ma il Signor T ne ha preparate una selezione per grandi e piccini. Preferite le Lucistorie? Sono quadri luminosi, che si usano come lampade. Fanno compagnia alle lampade robot, ma sono nate dopo che Nicola Socciarello ha letto e riletto i libri di Nicoletta Costa alle sue bimbe.
E’ così che l’artigiano che usa solo prodotti naturali e di recupero, ci ha preso gusto e ha applicato alla lettera l’insegnamento di Maestro Shifu, in Kung Fu Panda: se fai solo quello che sai fare, non sarai mai più di quello che sei ora. “In realtà io non mi sto allontanando molto da quello che so fare (o che provo a saper fare), ma l’idea di declinare in maniera diversa il mio lavoro, renderlo stanziale, anche se solo per un periodo, è un piccolo salto nel buio che mi emoziona e spaventa in egual misura”. Che tradotto nei fatti è il temporary shop aperto a Città della Pieve (Pg) da Socciarello, nel suo paese natale in Umbria, in via Vannucci 128. Noi lo abbiamo scoperto cercando un souvenir, dopo aver visitato l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, che ospita il bellissimo affresco Adorazione dei Magi opera del Perugino.
E prima di andare al vicolo Baciadonne, un vicolo che non supera nel punto più largo, gli 80 cm di larghezza. Il nome però ha poco di romantico, essendo nato da una disputa tra vicini di casa. Voci di popolo raccontano di due confinanti che nel Medio Evo decisero di staccare letteralmente le loro case, originando così il vicolo per come lo conosciamo oggi. Curioso poi che, quasi per contrasto, vicolo Baciadonne termini con una delle più ampie viste di cui si può godere da Città della Pieve, quella verso la Chiana Romana e il Monte Cetona. Ma di vie, viuzze e piazzette questo luogo ne è pieno, tanto che sono diventate caratteristiche attrazioni del “Percorso dei Vicoli”.