GIARDINO

La filosofia fair play di William Shakespeare si è trasferita sul campo per affrontare il tema fondamentale della transizione etica e il diritto alla gioia. Attraverso il FAIR PLAY GARDEN, una sorta di laboratorio naturale in cui la coscienza di ognuno può liberarsi e sperimentarsi nel gioco corretto al servizio della natura.

Il FAIR PLAY GARDEN è stato creato nel febbraio 2021 da Roberta Maresci. Promosso in collaborazione con il Comitato Nazionale Italiano Fair Play (associazione benemerita riconosciuta dal CONI), è una start up che ha avuto la sua apoteosi il 3-4 novembre 2022 a Roma con l’EFPM Award, quando la transizione etica si è aperta al mondo floreale, come passaggio straordinario per l’affermazione dell’irrinunciabile DIRITTO ALLA GIOIA.

Cosa è il Giardino Fair Play? Un giardino di 19.600 mq sito nel comune di Montopoli di Sabina (Rieti). “Ci troviamo di fronte a un pezzo di paradiso, in una valle incantata, nella vicinanza del monte Soratte, cima sacra dei romani e ancora prima dei loro progenitori, che ispira questa idea di Roberta Maresci.


La regola? Una condivisione totale della natura che interagisce con l’uomo, con il minimo controllo, ma che non subisce violenza. Che prolifica in una logica di tipo ecologico. Ci sono una serie di idee particolari dalla RSA per le piante all’Albergo green, dalla GreenBank al Prendi&Pianta gratis. Il Fair Play Garden conta sul sostegno morale del The European Fair Play Movement, con una prospettiva addirittura continentale. Sono infatti ben 42 i paesi che attraverso la presidenza del Movimento Europeo Fair Play hanno accettato con entusiasmo l’opportunità di promuovere in tutta Europa il Fair Play Garden di Roberta Maresci. Rapidamente, appena è arrivato il messaggio, a Bruxelles sono nati tre Fair Play Garden: in villa, con lago e percorso con opere d’arte ispirate, in un’area verde dedicata nello Stadio d’Atletica e con l’adozione della formula in un parco urbano della periferia della Città.

PRESENTAZIONE FAIR PLAY GARDEN

La missione? Rispetto della natura, con riferimento alla transizione ecologica ed etica, il Giardino Fair Play tiene conto dell’Obiettivo 15 dell’Agenda 2030. Il Fair Play Garden si propone di proteggere, ripristinare, gestire piante-semi e/o alberi capaci di fermare la perdita di diversità biologica e dare al green una seconda vita (soprattutto per quanto concerne la cura del verde domestico, destinato ad essere considerato un rifiuto da eliminare, senza tener conto di un’affettività e di un circolo virtuoso al servizio della collettività).

Le sezioni:
A) PRENDI e PIANTA: l’angolo del dono verde (plant present) direttamente sito al confine su strada del giardino, dove ci sono piante in regalo da piantare su altri terreni.

B) BANCA VERDE: la Greenbank dove depositare piante, semi e/o alberi. È pensata proprio come un luogo dove conferire il proprio verde (conto) deposito e procedere con una serie di operazioni per mettere in “banca” (al sicuro come fosse una cassetta di sicurezza) la pianta o albero a cui si è affezionati.

C) RSA VERDE: una Residenza assistenziale per tutte le piante anziane.

D) HUMUS TREK: una galleria della gentilezza “en plein air”, visitabile finché Madre Natura non se la riprenderà. Un sentiero nel giardino, tra ulivi e piante da frutto. Inaugurata Mario Calcagnile e da Patrizia Dalla Valle.

 “Questa idea del Fair Play Garden deve essere presa sul serio – spiega Ruggero Alcanterini -. Sembrerà paradossale, ma provate a riflettere sul perché le comunità degli umani sono sopravvissute nei millenni ad ogni aggressione, anche le più perverse, dagli assedi alle riduzioni di libertà in condizioni limite…  Semplicemente perché quelli che noi oggi ingentiliamo in “Fair Play Garden”, ieri si chiamavamo orti di guerra, nelle periferie, dentro le mura tra le rovine, nelle carceri, nelle isole di confino, nei terrazzamenti delle civiltà mesopotamiche come a Babilonia o perdute come in Centro America per gli Inca a Machu Picchu, sino all’Altis con i suoi ulivi, che circondava il Tempio di Giove Olimpico…
Il Movimento Fair Play Europeo l’EFPM, su idea di Roberta Maresci, con il suo Centro sperimentale in Montopoli di Sabina (Ri) e la promozione del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, parte con una semplice ma complessa operazione, destinata a dare rinforzo alla transizione ecologica come elemento portante di quella fondamentale, che non può che essere etica”, conclude Alcanterini.

CONTATTI

ROBERTA MARESCI

Mobile: +39 3290838585
Email: info@fairplaygarden.com

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