IFIGENIA: RIPARTE GAIA BLU PER RICOSTRUIRE LA STORIA DELLA TERRA

1 minute, 36 seconds Read

Finirà il 23 agosto lo studio dei fondali del Tirreno affidato a Gaia Blu, la nave oceanografica del Consiglio nazionale delle ricerche. La missione è nuova: esplorare i fondali del Mar Tirreno Settentrionale per ricostruire la sua “storia geologica” ed esplorare la relazione tra geodiversità e biodiversità marina. Sono questi gli obiettivi della campagna “Ifigenia”, condotta dal Cnr con l’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar) e l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag) in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Proambiente, Atlantic Technological University (ATU, Irlanda) e la Sapienza Università di Roma.

Nel mezzo dei rilievi sottomarini Tiberino e Albano, a caccia di dati, si colmeranno alcune lacune su una parte del mare ancora scarsamente conosciuta. “La particolare conformazione geografica dei fondali del Tirreno è dovuta alla sua complessa evoluzione geologica nel corso di milioni di anni di collisione tra Africa ed Europa: noi la indagheremo attraverso rilievi geofisici, geologici e biologici”, spiega Camilla Palmiotto, ricercatrice del Cnr-Ismar di Bologna a capo della spedizione. “Durante la prima settimana, le attività si concentreranno sull’acquisizione di dati geofisici utilizzando strumenti avanzati come il multibeam -un ecoscandaglio che consente di mappare tridimensionalmente il fondale marino- un magnetometro per misurare le anomalie magnetiche delle rocce del fondale, e segnali chirp per ottenere profili sismici ad altissima riflessione ai fini di ricostruire la geologia al di sotto del fondale marino. Nella seconda fase, i ricercatori raccoglieranno campioni geologici e biologici: utilizzeremo box-corer e carotiere a gravità per prelevare i sedimenti superficiali del fondale marino e studiare le comunità bentoniche e planctoniche che popolano il sedimento, determinando la relazione tra la diversità geologica e biologica; mentre con la rosetta potremo campionare e misurare i vari parametri chimico-fisici (come pH, temperatura, salinità, ecc.) lungo la colonna d’acqua”.

Da mio articolo su Agrpress

Similar Posts

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial