MUSE e i suoi primi 10 anni. Compleanno con il botto per il Museo della Scienza di Trento che ha festeggiato lo scorso 22 luglio a chiude il 2023 con l’apertura di due grandi mostre che proseguiranno fino a giugno 2024 e che segnano il carattere di un museo che spazia dalla scienza “dura” all’eclettismo di una contaminazione tra antropologia, scienze cognitive e archeologia:
“Quanto. La rivoluzione in un salto”, realizzata assieme a INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) è dedicata alla fisica quantistica e illustra in modo immersivo il salto di paradigma rivoluzionario che si è verificato: dalla fisica classica dell’800 alla fisica moderna fino alle nuove potenzialità tecnologiche della meccanica quantistica: dall’entaglement al computer quantistico.
“Sciamani. Comunicare con l’invisibile”, progetto interdisciplinare sullo sciamanismo che vede per la prima volta insieme tre musei trentini: uno scientifico, uno d’arte moderna e contemporanea e uno di etnografia trentina – MUSE, Mart, METS – in collaborazione con la Fondazione Sergio Poggianella. Il percorso, visitabile fino al 30 giugno 2024 nelle due sedi di Palazzo delle Albere e del Museo etnografico trentino San Michele, intreccia antropologia, archeologia, neuroscienze e arte contemporanea.
Vero è che MUSE, il Museo della Scienza di Trento, vanta la cornice architettonica di 𝐑𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 che dialoga con il progetto scientifico: mai banale, rigoroso sempre, a volte pop.